I migliori itinerari e percorsi turistici a Venezia di breve, 
 
		media e lunga durata 
 
		per vivere la città 
 
		come veri veneziani.
 
		
 
		Dove andare e cosa vedere.
	
	
	
		(c) CSI Srl
 
		San Marco, 4322 - 30124 Venezia (VE)
 
		C.C.I.A.A. di Venezia r.i. 31169
 
		c.f. p.iva 02281180279
	
	
		
	
		
	
		PIAZZETTA SAN MARCO
	
	
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		La Piazzetta San Marco si trova nel sestiere di San Marco; si estende tra il Palazzo Ducale e la Libreria Sansoviniana affacciandosi  
		su Bacino San Marco.
  
		
  
		Un tempo, probabilmente, la laguna si addentrava molto di più rispetto a oggi arrivando a ridosso della base del  
		campanile e a fianco della Basilica de San Marco e creando in questa zona una specie di darsena o piccolo porto.
	 
	
	
		Verso la riva, con grande maestria, furono innalzate le Due Colonne de Marco e Todaro, portate dall’Oriente intorno al 1100.
  
		
  
		Si racconta  
		che in origine le colonne erano tre, ma una di queste, durante lo sbarco, cadde in acqua e non fu più ripescata.
  
		
  
		Ancora secondo la  
		tradizione, chi riuscì a erigere le due colonne monolitiche in granito fu un costruttore bergamasco, Nicolò Barattieri, il quale,  
		già inventore del montacarichi a contrappeso e costruttore anche del Ponte de Rialto in legno, con astuzia riuscì poco per volta a  
		sollevare le due colonne e a verticalizzarle.
  
		 
  
		  
		Per questa sua fatica, il governo di Venezia concesse al Barattieri l’unica licenza  
		autorizzata per il gioco d’azzardo pubblico, detto baratto, assolutamente proibito in tutta la città, ma fattibile solo nella zona  
		tra le due colonne.
  
		
  
		Tra le colonne veniva sistemato anche il palco pel le esecuzioni capitali.
  
		 
	 
	
	
		Nel 1100, per l’accresciuta potenza commerciale e politica della Repubblica, i Veneziani decisero di ingrandire Piazza San Marco e  
		trasformare il castello del Doge in Palazzo Ducale. 
  
		
  
		Sotto il doge Sebastiano Ziani, nel 1172-1178 fu interrato Rio Batario, si ottenne  
		dalle monache benedettine di San Zaccaria la proprietà di parte del loro “brolo”, cioè orto, e anche questa zona della piazza fu interrata.